E’ Claudio Rovelli il nuovo direttore generale della Bcc di Pergola e Corinaldo. E’ entrato in carica dal primo gennaio, in sostituzione di una figura storica come quella di Mario Montesi, che a fine 2021 è arrivato al traguardo della pensione dopo oltre quarant’anni di servizio presso lo stesso istituto di credito. Si tratta anche di un cambio generazionale: con i suoi 42 anni Rovelli è infatti un direttore molto giovane, ma con alle spalle un’esperienza professionale più che consolidata. In passato è stato titolare di un avviato studio commerciale a Pergola, per sei anni è stato consigliere di amministrazione della banca, che ha poi presieduto per tre anni prima di entrare nella compagine direzionale come vice, ruolo nel quale ha operato a stretto contatto con lo stesso Montesi per un paio di anni. Ora la prestigiosa quanto impegnativa nomina a direttore generale di una banca che, con circa 5500 soci e 132 dipendenti, è una realtà di spicco nel panorama bancario marchigiano. Rovelli – che sarà ancora affiancato da Roberta Piersimoni, con la quale negli ultimi anni aveva condiviso la vicedirezione – non nasconde infatti l’emozione e la responsabilità di guidare un istituto che nel tempo è passato da essere una banca di paese mono sportello ad una realtà presente in due Regioni con le sue sedici filiali e appartenente al quarto gruppo bancario italiano.
E’ un’eredità importante quella che le lascia Mario Montesi.
“Importante come la realtà che ci troviamo a gestire. E’ chiaro che Mario lascia un vuoto enorme per le sue competenze, le sue capacità, la sua personalità. La sfida si può raccogliere soltanto facendo gioco di squadra con il gruppo di lavoro intorno a me, in primis Roberta Piersimoni: oltre ad essere un’ottima persona a livello umano, sotto il profilo professionale ha conoscenze e capacità fuori dal comune. Condividiamo un’impostazione di fondo ed il suo ruolo sarà fondamentale. Credo poi in una direzione fondata su un interscambio di conoscenze, rendendo l’attività piacevole ed efficace, oltre che approfondita. E poi, Montesi mi ha più volte ripetuto: “lavora ogni giorno come se la banca fosse tua”: non credo ci possa essere una frase più semplice e chiara ad indicarci cosa fare.”
Che impronta vuole dare con la sua direzione?
“Nessuna nuova impronta. La squadra è ben consolidata e sa fare bene il suo lavoro. L’impegno è semmai quello di mettere tutti nelle condizioni di esprimere il massimo, che ognuno sia legittimato a portare la propria opinione, mantenendo nel contempo un indirizzo ben preciso. Di certo, non è mia intenzione modificare un meccanismo che già funziona molto bene.”
Come vede il futuro della banca?
“Dal punto di vista della gestione relazionale con la clientela non ci possiamo snaturare, dobbiamo mantenere il lato “umano” che da sempre ci caratterizza. E’ vero che il mondo cambia, talvolta anche in maniera imprevedibile come ci ha dimostrato la pandemia, ma dovremo essere bravi a mixare il canale fisico con le opportunità che ci vengono fornite dalla tecnologia. Una tecnologia che sia al servizio del rapporto umano e non dominante. Per il resto, mi sento tranquillo perché la banca è in piena salute, abbiamo un presidente ed un consiglio di amministrazione di rara competenza e grande attaccamento ai nostri valori, un personale sul quale so di poter contare in pieno.”
Per lei, anche una sfida personale.
“Più che altro una responsabilità che sento molto. Sono fortemente legato a questa banca: mio nonno è stato un socio fondatore e fin da piccolo il sabato mattina lo accompagnavo in filiale, appassionandomi al mondo dell’economia. Qui ho aperto un conto appena maggiorenne, per poi passare all’esperienza amministrativa. Sento la responsabilità perché, senza nessuna retorica, so quanto la banca sia importante per il suo territorio: senza di essa, in passato lo sviluppo economico in queste zone sarebbe stato ben diverso e anche oggi, con il 7% dell’utile destinato a beneficienza e mutualità, continua ad essere un punto di riferimento per enti, associazioni, persone. Ovviamente ci sono le logiche di impresa e le perseguiremo, ma devono essere coniugate agli effetti che ricadono sulla comunità. Questo non lo possiamo dimenticare, altrimenti perderemmo quella che è la nostra reale dimensione.”
Nel segno della continuità: questo dunque l’imperativo con il quale parte con Claudio Rovelli la nuova direzione della Bcc di Pergola e Corinaldo.
Nella foto:
1 – Claudio Rovelli, nuovo direttore generale della Bcc di Pergola e Corinaldo
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